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Un nuovo Eurobarometro segnala un netto aumento della fiducia dei cittadini nell’Unione Europea: la maggioranza degli europei chiede oggi un’UE più incisiva, capace di garantire sicurezza, difesa e stabilità geopolitica. Secondo il Standard Eurobarometer 103, la fiducia nelle istituzioni dell’UE ha raggiunto il livello più alto dal 2007 – un raro momento di coesione in un panorama politico spesso segnato da divisioni.
Oggi, il 52% degli europei afferma di fidarsi dell’UE, una percentuale che sale al 59% tra i giovani tra i 15 e i 24 anni. Lo stesso dato – 52% – riguarda anche la fiducia nella Commissione Europea. In netto contrasto, le istituzioni nazionali continuano a restare indietro: solo il 36% dei cittadini si fida dei propri governi, e il 37% dei parlamenti nazionali.
L’ottimismo sul futuro dell’Unione è anch’esso in crescita: il 62% degli intervistati guarda al domani con speranza. E per la prima volta in oltre vent’anni, un numero record di europei – ben il 75% – si sente cittadino dell’UE. In un’epoca di insicurezza globale e fragilità economica, l’Unione sembra dunque ritrovare credibilità, non solo come attore politico, ma anche come identità collettiva.
Nonostante l’incertezza economica, il sostegno all’euro è in crescita: il 74% dei cittadini dell’UE sostiene oggi la moneta unica, un livello mai raggiunto prima. Nei Paesi dell’eurozona, il consenso arriva addirittura all’83%. Non si tratta di aumenti marginali, ma di cambiamenti strutturali: l’euro non è più visto solo come uno strumento tecnico, ma come il collante politico dell’Unione.
E sebbene il 44% ritenga che l’economia europea sia in buona salute – a fronte del 48% che la pensa diversamente – prevale un senso di stabilità generale. Il 43% degli intervistati si aspetta che la situazione economica rimanga stabile nei prossimi 12 mesi.
Il dato più sorprendente emerso dal sondaggio riguarda il sostegno a una politica comune di difesa e sicurezza. Oggi, l’81% degli europei è favorevole a iniziative congiunte in ambito militare e di sicurezza, il livello più alto mai registrato da quando la domanda è stata introdotta, nel 2004. Un sostegno probabilmente alimentato da preoccupazioni profonde: il 78% teme per la sicurezza dell’UE nei prossimi cinque anni.
«L’Unione Europea è percepita come un’isola di stabilità in un mondo turbolento», sottolinea il sondaggio. Il 69% degli europei è d’accordo con questa affermazione. Inoltre, l’88% invoca una cooperazione internazionale basata sulle regole, e l’86% si oppone al protezionismo, ritenendo che l’aumento dei dazi danneggi l’economia globale. Tuttavia, cresce anche il realismo: l’80% è favorevole a dazi di ritorsione nel caso in cui gli interessi dell’UE vengano messi a rischio.
Per quanto riguarda le priorità di spesa, i cittadini chiedono che il bilancio dell’UE sia orientato soprattutto verso: Difesa e sicurezza (43%), Sanità pubblica e occupazione (42%), Istruzione e giovani (34%). La difesa è l’ambito dove gli europei ritengono più urgente un aumento degli investimenti, seguita dalla transizione energetica.
Anche le priorità strategiche per i prossimi anni sono chiare: Sicurezza e difesa (39%), Economia (29%), Migrazione e clima (entrambi al 24%). Alla domanda su quale intervento avrebbe l’impatto più immediato e positivo sulla loro vita, il 44% ha indicato la pace e la stabilità, seguite dalla resilienza delle catene di approvvigionamento (27%) e dalla creazione di posti di lavoro (26%).
I valori che i cittadini associano maggiormente all’Unione restano stabili nel tempo: Pace (41%), Democrazia (33%), Stato di diritto e diritti fondamentali (28%).
Il sostegno all’Ucraina resta forte: 8 cittadini su 10 appoggiano l’accoglienza dei rifugiati in fuga dalla guerra. Il 76% sostiene gli aiuti finanziari e umanitari, mentre il 72% approva le sanzioni contro la Russia. Anche l’invio di aiuti militari, inizialmente un tema divisivo, ottiene oggi il sostegno del 59% degli europei.
In sintesi, il sondaggio restituisce l’immagine di una popolazione pronta a sostenere un’Unione più autonoma e protagonista a livello geopolitico. La guerra della Russia contro l’Ucraina è ancora vista come la questione più rilevante a livello europeo (27%), seguita dalla situazione internazionale (24%) e dalla sicurezza e difesa (20%). Più di tre quarti degli intervistati (77%) considerano le azioni della Russia una minaccia diretta alla sicurezza dell’UE.
Il sondaggio Eurobarometro è stato condotto tra il 26 marzo e il 22 aprile 2025, su un campione di 26.368 cittadini nei 27 Stati membri. I risultati non predicono necessariamente l’esito delle elezioni future, ma indicano chiaramente che, in tempi di crisi, l’UE ha riconquistato la fiducia dei suoi cittadini.