La bomba pubblicitaria di Google nell’iGaming apre una miniera d’oro per chi ha decifrato il codice

David Gravel
Scritto da David Gravel
Tradotto da Tony Colapinto

L’aggiornamento core di Google del marzo 2025 è arrivato come una granata digitale, distruggendo le strategie pubblicitarie degli affiliati nel mondo dell’iGaming. Nel giro di pochi giorni, fino al 90% del traffico a pagamento è scomparso, lasciando gli affiliati nel caos e gli operatori bloccati dalle loro stesse campagne. Per molti, non si è trattato di un semplice aggiornamento di routine: è stato il collasso totale della loro infrastruttura pubblicitaria.

SiGMA News ha ottenuto in esclusiva approfondimenti da Belg Lazarov, fondatore di BELG GROUP, una società di consulenza specializzata in performance marketing e affiliazione nel settore iGaming.

“Parliamo di una perdita fino al 90% del traffico degli affiliati,” ha dichiarato Lazarov. “Anche operatori ben consolidati e in possesso di licenze non riuscivano a far approvare gli annunci. Per molti, questo aggiornamento ha rappresentato il cambiamento più distruttivo mai visto nel performance marketing per l’iGaming.”

La fiducia ora è una questione tecnica

Le regole della fiducia sono cambiate. L’aspetto visivo curato e i contenuti conformi non bastano più. L’architettura dietro le quinte gioca ora un ruolo decisivo nel determinare se Google mostrerà o meno un annuncio. Secondo Lazarov, l’algoritmo valuta l’affidabilità del sito attraverso una lente tecnica, non estetica.

“Se oggi lanci un sito HTML basilare, sei praticamente certo che verrà bloccato,” ha avvertito. “Si tratta di soddisfare aspettative invisibili e in continua evoluzione dei sistemi di machine learning di Google.”

Google ha etichettato anche landing page pienamente in regola come “Sito compromesso”, senza possibilità di appello. Le richieste di certificazione e i ticket di supporto sono stati ignorati o respinti in massa.

“È servito un impegno enorme,” ha spiegato. “Abbiamo trascorso quasi due settimane a fare test, bruciare budget e analizzare il cuore dei nuovi sistemi di fiducia di Google.”

Nessun aiuto dai regolatori

Chi sperava in un intervento da parte di enti del settore o autorità di regolamentazione resterà deluso.

“Purtroppo, non rientra nelle loro competenze,” ha detto Lazarov “non c’è, né ci può essere supporto da queste autorità.”

Il problema, chiarisce Lazarov, non nasce da una politica contro il gioco d’azzardo, ma dalla logica delle piattaforme. Il giro di vite è la risposta a violazioni sistemiche da parte degli affiliati e all’introduzione di sistemi di controllo automatizzati basati su IA.

“È una conseguenza diretta,” ha aggiunto “a causa delle continue violazioni, ora assistiamo a controlli tecnici molto più rigorosi su ogni contenuto lanciato, potenziati da nuove tecnologie IA e modelli linguistici avanzati.”

La disperazione crea opportunità

Nel vuoto lasciato dalla crisi, la concorrenza è crollata. “In circa il 90% dei Paesi, la concorrenza è praticamente scomparsa,” ha osservato Lazarov “questo ha portato a una domanda esplosiva”.

“Le richieste di traffico da parte degli inserzionisti sono decuplicate. Chi prima evitava certi mercati, ora è disposto a comprarne il traffico senza esitazioni.”

I pochi sopravvissuti non si stanno limitando a sopravvivere: stanno prosperando.

“Chi ha capito il meccanismo giusto ora guadagna dieci volte più di quanto guadagnava pochi mesi fa,” ha rivelato Lazarov.

Le relazioni tra affiliati e operatori si sono ribaltate. Marchi globali che prima dettavano legge ora sono costretti a trattare.

“Grandi brand che rifiutavano di pagare i tassi di mercato, forti della loro visibilità, ora accettano condizioni molto più favorevoli pur di garantire un flusso stabile di traffico.”

Dalla consulenza alla missione di salvataggio

Con le richieste in aumento da parte di partner in difficoltà, BELG GROUP ha lanciato una divisione dedicata al supporto tecnico.

“Questa non è più performance marketing; è gestione d’emergenza,” ha dichiarato Lazarov “aiutiamo i team a riconfigurare la loro infrastruttura, decifrare i nuovi segnali di fiducia di Google e restare a galla. Non si tratta più di crescere, ma di sopravvivere. È in parte consulenza, in parte salvataggio.”

La sopravvivenza non è garantita

La disponibilità di annunci è crollata in molte regioni chiave, segno evidente che l’ecosistema non si è ancora stabilizzato. Una parola chiave che prima generava 30 annunci, ora fatica a produrne uno. I team più piccoli, già sotto pressione, stanno uscendo di scena.

“Nel breve termine? Sarà dura,” ha avvertito Lazarov. “I piccoli team abbandoneranno il mercato. Anche realtà di medie dimensioni stanno finendo le risorse dopo test falliti e budget bruciati.”

Ma chi resiste, si tempra nel fuoco.

“È una selezione naturale digitale. Chi saprà adattarsi, investire nella qualità e navigare questa complessità, vincerà alla grande. Per gli altri, sarà un lungo percorso di ritorno.”

Cosa succede ora

Google non mostra alcun segnale di voler fare marcia indietro. Molti affiliati stanno già cambiando rotta.

“Conosciamo team che stanno passando ad altre fonti di traffico – SEO, ASO, In-App – perché non riescono più a sostenere la pressione di Google,” ha spiegato Lazarov.

Per BELG GROUP, la priorità ora sono le campagne di lungo termine nei mercati regolamentati.
“Da ora in avanti, il nostro focus sarà scalare nei mercati regolamentati principali, dove la durata media di una campagna pubblicitaria si misura in anni, non in settimane o mesi.”

Il suo avvertimento finale è chiaro:
“Questi cambiamenti non sono temporanei,” ha concluso Lazarov. “Google ha ridefinito il concetto di fiducia e lo ha integrato nel sistema. Non è un’anomalia. È il nuovo standard.”

Ma per chi è ancora in piedi, l’opportunità esiste.

“La buona notizia è che una via d’uscita c’è, ma richiede competenze tecniche, pazienza e creatività. Chi sopravvivrà a quest’onda sarà più forte che mai.”

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