Mentre la legislazione avanza, il Pix si blocca: cosa alimenta la tensione nel mercato delle scommesse

Jyotpal Singh Flora

La prima settimana di giugno è stata particolarmente simbolica per chi segue da vicino il processo di consolidamento del mercato delle scommesse in Brasile. A Brasília, il Congresso ha compiuto un nuovo passo avanti nella regolamentazione, mentre dietro le quinte del settore finanziario è riemerso un vecchio ostacolo: le restrizioni bancarie sulle transazioni via Pix con gli operatori — anche quelli che agiscono nel rispetto della legge.

Lo sviluppo legislativo principale è stato l’approvazione, da parte della Camera dei Deputati, del Disegno di Legge 2.985/2023. Il testo, ora atteso al Senato, rafforza le linee guida incentrate su pubblicità responsabile, tutela dei gruppi vulnerabili e allineamento con le pratiche internazionali di autoregolamentazione. Tra i punti chiave: messaggi obbligatori di avviso sui rischi legati al gioco, divieto di utilizzo di influencer con forte appeal tra i minori e definizione di parametri più rigorosi per le campagne pubblicitarie.

Questo passo avanti conferma una percezione molto discussa durante il BiS SiGMA South America: il Brasile è entrato in una nuova fase, in cui la questione non è più se regolare il gioco, ma come comunicarlo in modo etico — proteggendo il pubblico, senza però criminalizzare l’intrattenimento. Il panel che ha riunito rappresentanti di Conar, agenzie pubblicitarie e operatori ha ribadito con forza che la reputazione futura del settore dipende direttamente da come comunica — e il disegno di legge va proprio in questa direzione.

Durante il panel, Juliana Albuquerque, vicepresidente esecutiva di Conar, ha dichiarato: “La pubblicità è molto dinamica. Abbiamo già visto numerosi casi di mancato rispetto delle regole, sia nei media che sui social, quindi serve davvero l’impegno e la partecipazione di tutti affinché questo grande settore possa crescere in modo sostenibile e responsabile.”

Ma se da una parte il potere legislativo manda segnali di maturità, dall’altra il sistema finanziario mostra ancora resistenze. Negli ultimi giorni sono emerse segnalazioni secondo cui Bradesco avrebbe bloccato o limitato transazioni via Pix con operatori di scommesse — anche con quelli che rispettano pienamente la normativa vigente. E questo solleva domande importanti: su quale base legale si fondano questi blocchi? Esiste una posizione formale della Banca Centrale in merito? E, soprattutto: chi ci rimette quando il sistema bancario chiude le porte a chi vuole operare in modo trasparente?

Le critiche all’instabilità nei metodi di pagamento sono state uno dei temi più discussi anche durante l’evento. In uno dei panel più tecnici del BiS, esperti di regolamentazione e compliance hanno lanciato un monito chiaro: non può esistere un mercato regolato senza un’infrastruttura finanziaria funzionante. Fintech, istituti di pagamento e persino rappresentanti degli operatori hanno sottolineato come le banche tradizionali continuino ad agire secondo percezioni ormai superate, spesso ignorando la trasformazione legale in atto nel Paese.

Non si tratta più di una questione di comodità: in gioco ci sono certezza del diritto e tutela del consumatore. Una transazione bloccata senza giustificazione colpisce direttamente lo scommettitore medio che, di fronte all’instabilità, potrebbe finire per rivolgersi a soluzioni del mercato non regolamentato. Eppure, proprio la regolamentazione dovrebbe offrire l’opposto: stabilità, tracciabilità e fiducia.

Nel frattempo, resta ferma la tanto discussa Commissione Parlamentare d’Inchiesta (CPI) sulle Scommesse Sportive. Finora, la commissione si è concentrata quasi esclusivamente sul caso Lucas Paquetá, senza approfondire temi strutturali come il contrasto agli operatori illegali, la regolamentazione dei metodi di pagamento o l’impatto economico delle nuove normative. Il contrasto è evidente: mentre il mercato si organizza, si confronta e propone soluzioni, una parte della classe politica si comporta ancora come se avesse di fronte un settore caotico — cosa che non corrisponde più alla realtà.

Il BiS SiGMA South America, che ha riunito oltre 10.000 professionisti del settore, ha offerto forse la rappresentazione più chiara di questo momento storico. Il settore è pronto a fare la propria parte, ma ha bisogno di un minimo di stabilità per potersi sviluppare. La regolamentazione sta avanzando, sì, ma deve ancora superare resistenze tecniche, istituzionali e culturali che non possono più essere ignorate.

Il Brasile è a metà del guado: ha scelto di regolamentare, ha iniziato a fissare regole, ma si trova ancora a fronteggiare ostacoli interni — come il recente caso delle transazioni Pix — che ne frenano il progresso. L’ambiente non è più quello di un’industria disorganizzata in cerca di legittimazione: è un mercato in costruzione, con serietà, che ora deve essere preso sul serio da tutti gli attori in campo.