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Le Filippine si sono impegnate ad adottare entro il 2028 un quadro internazionale per la segnalazione delle cripto-attività, con l’obiettivo di contrastare l’evasione fiscale transfrontaliera e i flussi finanziari illeciti. Lo ha annunciato il Dipartimento delle Finanze del Paese (DOF).
“Abbiamo bisogno di sistemi di collaborazione più rapidi ed efficaci se vogliamo battere l’evasione fiscale e le transazioni illecite,” ha dichiarato il Segretario alle Finanze Ralph Recto. “Lo Stato deve garantire che gli utenti di cripto-attività paghino la loro giusta quota di tasse e che nessuna attività finanziaria illegale resti impunita.”
L’impegno ad aderire al Crypto-Asset Reporting Framework (CARF), sviluppato dall’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OCSE), è stato formalizzato dal Sottosegretario del DOF Charlito Martin Mendoza durante l’ottavo Asia Initiative Meeting, tenutosi a Malé, nelle Maldive.
Il CARF stabilisce standard globali per lo scambio automatico di informazioni tra autorità fiscali sulle transazioni in criptovalute, con lo scopo di impedire ai contribuenti di occultare redditi e patrimoni usando valute digitali.
“È un impegno che arriva nel momento giusto, visto che la moneta digitale sta diventando una delle modalità preferite per effettuare transazioni,” ha aggiunto Recto. Le Filippine si uniscono così ad altre 67 giurisdizioni, tra cui 10 in Asia, che hanno promesso di attuare il CARF entro il 2027 o il 2028.
Questo passo arriva in un contesto di crescente diffusione delle criptovalute nel Paese. Recto ha stimato che i filippini abbiano già investito circa 6.000 miliardi di pesos (pari a 107 miliardi di dollari) in cripto-attività, spinti da una popolazione giovane, con familiarità con la tecnologia, e dall’uso diffuso dei portafogli digitali.
“In tanti qui nelle Filippine hanno già investito in cripto. E mi aspetto che crescano ancora, soprattutto grazie alla connettività digitale,” ha detto in un’intervista a Bloomberg nel febbraio 2025.
Tuttavia, secondo i dati di Chainalysis, i flussi in entrata in criptovalute nel 2024 sono stati pari a 43,1 miliardi di dollari, in calo rispetto ai 66 miliardi del 2023 – un calo che evidenzia l’urgenza di una supervisione più efficace e di regole chiare.
Nella stessa sede, il DOF ha anche illustrato le riforme messe in atto per l’adozione della Convenzione sull’assistenza amministrativa reciproca in materia fiscale, volte a potenziare lo scambio di informazioni (EOI) e a preparare il Paese al Processo di Monitoraggio Rafforzato.
L’Asia Initiative ha inoltre lanciato il rapporto Tax Transparency in Asia 2025, che segnala come nel solo 2024 siano stati identificati 1,9 miliardi di euro di redditi non dichiarati grazie allo scambio automatico di informazioni.
Durante una tavola rotonda alla Philippine Blockchain Week 2025, Paul Soliman, presidente e CEO di BayaniChain, ha sottolineato come i quadri normativi abbiano dato un impulso decisivo all’adozione delle criptovalute nel Paese.
Soliman ha spiegato che le Filippine sono aperte all’innovazione, ma con regole chiare a protezione dei partecipanti. Ha citato in particolare il nuovo sandbox della Securities and Exchange Commission (SEC), che consente alle aziende di testare la tokenizzazione degli asset e l’emissione di security token sotto la supervisione dell’autorità.