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Il governo rumeno sarebbe pronto a sciogliere l’Ufficio Nazionale per il Gioco d’Azzardo (ONJN), attuale ente regolatore del settore, secondo quanto riportato dal quotidiano locale Adevărul. La decisione arriva dopo mesi di pressioni politiche, crescente frustrazione da parte dell’opinione pubblica e un audit che ha rivelato perdite fiscali pari a quasi 1 miliardo di euro a causa di gravi carenze nella regolamentazione del gioco.
Lo smantellamento dell’ONJN è trapelato poco dopo la nomina di Vlad-Cristian Soare alla guida dell’ente, con la speranza che potesse finalmente mettere ordine dopo anni di disfunzioni. Ma, nonostante le promesse di “decenza” e professionalità, la riforma si è arenata quasi subito. Zone grigie legali, controlli inefficaci e la crescente sfiducia dell’opinione pubblica hanno reso evidente che riconquistare la fiducia sarebbe stato tutt’altro che semplice.
Secondo la Corte dei Conti rumena, tra il 2019 e il 2023 lo Stato ha perso quasi 1 miliardo di euro in tasse sul gioco a causa dell’inefficienza dell’ONJN. L’audit ha mostrato un’agenzia ferma al passato, con sistemi informatici obsoleti, controlli carenti sui payout (return-to-player) e una gestione confusa delle licenze e dei flussi fiscali.
Il problema si è aggravato con la riforma fiscale del 2019, che ha introdotto una tassa mensile del 2% sulle commissioni di partecipazione al gioco online, senza che l’ente sapesse come applicarla efficacemente.
Soare, entrato in carica solo poche settimane fa, aveva annunciato un piano per modernizzare i sistemi interni, migliorare le assunzioni e collaborare più strettamente con l’Agenzia Nazionale per l’Amministrazione Fiscale (ANAF). Ma per molti osservatori, queste misure erano troppo timide e troppo tardive per un regolatore ormai privo di credibilità agli occhi della politica e dell’opinione pubblica.
Tra le riforme più attese sotto la gestione ONJN c’era la creazione di un sistema nazionale di autoesclusione, che avrebbe permesso ai giocatori di bloccare l’accesso al gioco online direttamente dal sito dell’ente – un grande passo avanti rispetto all’attuale iter burocratico.
Ma anche su questo fronte tutto si è fermato. La Commissione Giustizia del Senato ha rinviato il dibattito su due importanti proposte di legge sul gioco, chiedendo più tempo per valutare aspetti legali complessi, come il diritto di revocare l’autoesclusione o l’efficacia di limiti di spesa basati sul reddito. Nel frattempo, diversi parlamentari hanno iniziato a dire apertamente quello che molti già pensavano: l’ONJN non è in grado di gestire il settore.
E così, si è fatta strada l’ipotesi di trasferire le competenze al Ministero delle Finanze e all’ANAF, giudicati più credibili e più attrezzati per gestire un comparto così delicato.
Mentre le riforme tardano ad arrivare, i giocatori più vulnerabili restano esposti.
Le associazioni che si occupano di dipendenza dal gioco e di tutela dei consumatori avvertono che questi ritardi stanno spingendo sempre più utenti verso operatori illegali, che non offrono alcuna protezione e sfuggono a qualsiasi controllo nazionale.